Vademecum sulla pelle

La pelle è costituita essenzialmente da tre strati: epidermide, derma e la carne o strato adiposo.

EPIDERMIDE

L’epidermide è composta prevalentemente da cheratina, rappresenta l’1% dello spessore totale e viene eliminata nelle prime fasi della lavorazione, insieme a peli, follicoli piliferi e materiale corneo.

DERMA

Il derma, costituito da tessuto connettivo, ricco di collagene e proteine rappresenta l’85% delle spessore. E’ formato da fibre connettive che formano una fitta rete nella parte superiore (detta strato papillare), mentre una rete meno densa nella parte sottostante (detta strato reticolare). In ambito conciario è importante la distinzione tra strato papillare, che costituisce il cosiddetto fiore o grana, e strato reticolare, chiamato anche crosta.

CARNE O STRATO ADIPOSO SOTTOCUTANEO

La “carne” o “strato adiposo sottocutaneo”, rappresenta il 14% dello spessore ed è formata prevalentemente da fibre elastiche e sostanze grasse, è la parte che aderisce al corpo dell’animale e anch’essa viene asportata prima della concia.

CLASSIFICAZIONE DELLA PELLE GREZZA

Tutte le pelli possono essere conciate, ma fra le specie anche più facili da reperire, le più usate sono quelle bovine. Esistono numerose razze di bovini che si distinguono per la diversa provenienza e/o per i diversi usi a cui sono destinati (animali da latte, da carne o da lavoro).
 Tutti i bovini si suddividono in base all’età e al peso delle pelli, come segue:

• Vitelli (12/20 kg, 20/26 kg)
• Bovine (<30 kg, 30/40 kg)
• Tori (< 40 kg, 40/50 kg)

I vitelli sono utilizzati principalmente per la produzione di tomaie e pelletteria, mentre le bovine e i tori trovano largo impiego nel settore dell’arredamento e dell’industria automobilistica.

LE PARTI DELLA PELLE

La pelle per sua natura non è omogenea bensì ha caratteristiche di compattezza, resistenza ed elasticità diverse in base alla parte del corpo dell’animale a cui aderiva.

Il groppone ad esempio è la parte più resistente, ottima per le parti grandi a vista e cuscinature.

La spalla ha anch’essa una buona resistenza, ma bisogna considerare le rughe del collo che andrebbero considerate e sfruttate come caratteristiche di pelle vera e non considerate un difetto, come spesso erroneamente succede.

I fianchi e le zampe sono le parti più elastiche, pertanto hanno una minore resistenza meccanica e una maggiore disomogeneità di grana e quindi è bene siano utilizzate per parti poco sollecitate e non in vista.

Di tutto ciò bisogna tener conto quando si tagliano e lavorano le pelli per realizzare diversi tipi di articoli.

SEGNI E IMPERFEZIONI DELLA PELLE

I principali tipi di imperfezioni che si possono identificare su una pelle sono i seguenti:

• Segni dell’animale in vita: graffi da filo spinato, siepi, sterpi, punture di pungolo, marchio a fuoco (nelle pelli esotiche), cicatrici dovute a malattie, bassi di fiore per effetto dello sterco e dell’urina ed infine fori dovuti ad insetti quali acari, tarolo e zecche.

• Difetti di macellazione: tagli di coltello e buchi vari

• Difetti di conservazione: macchie di sale, macchie di muffe, macchie dovute a batteri e putrefazione.

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